Venti milioni di budget per la promozione del brand, e ora l’assalto a Masterchef e agli show-cooking in tv Dopo aver parlato delle strategie di Parmigiano reggiano vogliamo ora analizzare il suo concorrente e rivale più famoso, il Grana Padano!
Con le sue 4,5 milioni di forme nel 2014,, di cui 1.588.000 destinate al mercato internazionale, e i suoi 885 milioni di euro di fatturato alla produzione nazionale, 1,5 miliardi al consumo nazionale e 530 milioni all’export, è la prima Dop italiana. Negli ultimi anni ha superato, anche se di poco il suo rivale Parmigiano che nel 2012 era in vetta per fatturato. Ma com’è avvenuto questo sorpasso? sicuramente attraverso i venti milioni di budget destinati alla promozione in tutti i canali per il marketing, dalla televisione alla stampa, all’ingresso nei social network! Da anni la parte più significativa degli investimenti va alle televisioni, non solo agli spot pubblicitari ma a tutti i programmi di cucina in voga negli ultimi anni, nazionali e internazionali. Grana Padano è presente anche nel mondo dello sport, con una presenza importante in molti stadi attraverso i cartelloni pubblicitari. Ora però, partendo dal nuovo sito, l’azienda si è approcciata alla presenza diretta sulla rete internet, anche attraverso i social per i quali nel 2016 ha investito 800.000 euro. Di primaria importanza é la presenza di grana padano su twitter e facebook, le due pagine sono ben collegate al nuovo sito ufficiale http://www.granapadano.it/ dove si può vedere un’anteprima degli ultimi post in entrambe le pagine. L’ingresso nel mondo digitale è avvenuto in occasione di EXPO 2015, per l’occasione infatti grana padano ha rinnovato il sito, ha creato un’app ed è apparso su Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Google Plus e Youtube. Il presidente Baldrighi racconta:” Gli ottimi risultati di gradimento ottenuti fino ad oggi in ambito digitale ci hanno stimolato ad ascoltare ancor più le esigenze del pubblico social. Puntiamo ad emozionare con Grana Padano gli oltre 150 mila fan della pagina Facebook e i 10.200 follower di Twitter, per poi accompagnarli sul piano concreto dell’esperienza, che per noi deve sempre essere la meta di ogni percorso virtuale. La vita è fatta di storia, di tradizioni, di emozioni che possono essere immaginate nel mondo virtuale ma che poi devono necessariamente tradursi in realtà per non restare solo illusione.” Il mondo dei social viene visto, quindi, non per creare esperienze, ma per invogliare il consumatore a cercare l’esperienza in Grana Padano nel mondo reale.
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